ORIGINE DEL NOME DI ROLLO
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L'ORIGINE DEL NOME DI ROLLO
(Laura Carletti)
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DA DOVE VIENE IL TOPONIMO “ROLLO”?
L’origine del toponimo Rollo ha sempre costituito un mistero. Nella nostra zona Rollo non è un toponimo diffuso e il solo esempio a noi noto è la denominazione di una regione della piana di Albenga, non lontano da Campochiesa.
La Dottoressa Petracco Siccardi dell’Università di Genova affermava che il toponimo potrebbe aver avuto origine dagli esiti del termine latino rota (ruota o nella fattispecie mulino) e al diminutivo rotula/o. Il nome dal latino si è evoluto successivamente in italiano in rodolo > rodlo > rollo.
Questa interpretazione potrebbe trovare ulteriore conferma nell’esistenza di un mulino “Rollo” a Biancavilla, in Sicilia.
Questa interpretazione potrebbe trovare ulteriore conferma nell’esistenza di un mulino “Rollo” a Biancavilla, in Sicilia.
E’ quindi probabile che anticamente Rollo fosse conosciuta per la presenza di un mulino, anche se ci riesce difficile pensare che vi fosse all’epoca nella zona un rivo di portata sufficiente a far funzionare il mulino..
Da questa ricerca iniziale è nata l’idea di tentare altre strade, ad esempio la navigazione su Internet. All’inizio i risultati furono scarsi (o meglio suggestivi ma improbabili: un re Vichingo, molti cognomi nell’Italia meridionale e rotoli di vario tipo). Poi ci siamo addentrati in una serie di siti agricolo/enologici nei quali abbiamo appreso dell’esistenza di un vitigno di nome Rollo, che a quanto pare in alcune zone della Liguria gode ancora di ottima salute mentre invece pare del tutto scomparso dalle nostre parti.
Da questa ricerca iniziale è nata l’idea di tentare altre strade, ad esempio la navigazione su Internet. All’inizio i risultati furono scarsi (o meglio suggestivi ma improbabili: un re Vichingo, molti cognomi nell’Italia meridionale e rotoli di vario tipo). Poi ci siamo addentrati in una serie di siti agricolo/enologici nei quali abbiamo appreso dell’esistenza di un vitigno di nome Rollo, che a quanto pare in alcune zone della Liguria gode ancora di ottima salute mentre invece pare del tutto scomparso dalle nostre parti.
Qui di seguito cercheremo di farvi seguire la strada da noi percorsa per giungere alla nostra interpretazione, che ha integrato notizie storiche, ricordi personali, pagine web e altro ancora. E’ stata una caccia divertente e affascinante, durante la quale abbiamo scoperto molte notizie interessanti.
Dall’elenco dei vitigni liguri, stilato dalla regione Liguria, abbiamo appreso dell’esistenza di un vitigno Rollo, citato nelle sue varianti linguistiche: Poterco, Rôle, Rolla, Rollé, Rolle Blanc, Rollo bianco, Rollo genovese, Rollu.
Alcuni termini erano palesemente di origine francese, così abbiamo tentato di indirizzare la ricerca anche in quest’ambito.
Et voilà! Diverse fonti agricolo/enologiche francesi riportavano la definizione del Rolle come sinonimo del vitigno (cépage) Vermentino e ne indicavano la provenienza da Corsica, Provenza, Italia, Liguria.
Traduciamo una citazione: “Il Vermentino, vino dall’aroma fruttato, è diffuso in Liguria, in Corsica, in Sardegna e nel sud della Francia. E’ un vino nervoso, d’una notevole freschezza, la cui originalità viene da uno dei più antichi vitigni del mondo, alcuni dei quali sono stati importati all’epoca dei Focesi (600 a.C.).”
Tra questi vitigni c’è naturalmente il Rolle.
I francesi, narrando la storia dei loro vigneti, affermano che “la fondazione di Marsiglia da parte dei Focesi fa fortemente credere alla partecipazione attiva di questi ultimi nella creazione e nella coltivazione dei vigneti. Essi hanno lasciato d’altra parte un vocabolario relativo ai lavori nella vigna e a loro dobbiamo la potatura dei ceppi di vite, tappa indispensabile per il miglioramento delle uve. Abili commercianti, i Focesi si servirono dei porti marsigliesi per l’esportazione delle anfore, destinate alla conservazione del vino. All’inizio concentrate nei dintorni di Marsiglia, le vigne si estesero verso Cavillon e Avignone” ....e, aggiungiamo noi, Nizza.
Tra le zone elettive di coltivazione del Rolle c’è infatti la collina sopra Nizza (Cimiez), per la precisione il vigneto di Bellet: uno dei testi riporta che il vigneto di Bellet è stato piantato proprio dai Focesi nel IV secolo a.C.. Evidentemente siamo sulla strada giusta!
Alcuni termini erano palesemente di origine francese, così abbiamo tentato di indirizzare la ricerca anche in quest’ambito.
Et voilà! Diverse fonti agricolo/enologiche francesi riportavano la definizione del Rolle come sinonimo del vitigno (cépage) Vermentino e ne indicavano la provenienza da Corsica, Provenza, Italia, Liguria.
Traduciamo una citazione: “Il Vermentino, vino dall’aroma fruttato, è diffuso in Liguria, in Corsica, in Sardegna e nel sud della Francia. E’ un vino nervoso, d’una notevole freschezza, la cui originalità viene da uno dei più antichi vitigni del mondo, alcuni dei quali sono stati importati all’epoca dei Focesi (600 a.C.).”
Tra questi vitigni c’è naturalmente il Rolle.
I francesi, narrando la storia dei loro vigneti, affermano che “la fondazione di Marsiglia da parte dei Focesi fa fortemente credere alla partecipazione attiva di questi ultimi nella creazione e nella coltivazione dei vigneti. Essi hanno lasciato d’altra parte un vocabolario relativo ai lavori nella vigna e a loro dobbiamo la potatura dei ceppi di vite, tappa indispensabile per il miglioramento delle uve. Abili commercianti, i Focesi si servirono dei porti marsigliesi per l’esportazione delle anfore, destinate alla conservazione del vino. All’inizio concentrate nei dintorni di Marsiglia, le vigne si estesero verso Cavillon e Avignone” ....e, aggiungiamo noi, Nizza.
Tra le zone elettive di coltivazione del Rolle c’è infatti la collina sopra Nizza (Cimiez), per la precisione il vigneto di Bellet: uno dei testi riporta che il vigneto di Bellet è stato piantato proprio dai Focesi nel IV secolo a.C.. Evidentemente siamo sulla strada giusta!
Riassumo rapidamente le storia dell’avventura dei Focesi, Greci della Ionia, tra i più intraprendenti navigatori e commercianti di tutto il Mediterraneo, nel nostro territorio.
Nel VIII secolo a.C. i greci cominciarono a spingersi nel mediterraneo occidentale con la volontà di fondare colonie ed espandersi; nel fare ciò furono costretti a confrontarsi con i popoli che già lo occupavano, tra cui i Liguri.
Tra il V ed il IV secolo a.C. gli scambi commerciali si intensificarono. I Focesi divennero gli interlocutori privilegiati delle popolazioni autoctone e nel 600 a.C. venne fondata Marsiglia (Massalia), ove i greci insegnarono alle popolazioni locali le tecniche di coltivazione dell’ulivo e della vite. [1]
I Focesi si posero come intermediari tra popolazioni anelleniche, per cui le loro iniziative (la creazione di spazi istituzionalizzati per il commercio, gli empori) furono all'acme dell'attività commerciale mediterranea greca arcaica. [2]
Tra il 599 a.C. e il 564 a.C.
I Focesi si espansero ulteriormente e fondarono due nuove basi commerciali presso le attuali Nizza e Antibes (allora nella zona vivevano – da Ovest a Est - i Liguri Segobrigi, Vedianzi, Intemeli e Ingauni, quelli della nostra zona). I Focesi si spinsero poi verso le attuali coste italiane.
564 a.C.
Una nuova spedizione di Focesi, spinta dall'avanzata dell’esercito di Ciro il Grande che stava conquistando la Grecia, abbandonò la patria e dopo varie vicissitudini approdò in Corsica e si attestò ad Alaia (Aléria, sulla costa sud orientale).
Tornando a noi, non dimentichiamo che la fondazione della vicina Andora viene fatta risalire anch’essa agli amici Focesi. Cito pubblicazioni locali: “Andora fu fondata infatti intorno all’anno 753 a.C. da commercianti/naviganti che crearono nella rada a ridosso di Capo Mele sino alla foce del Meira (attuale Merula) un approdo di sicuro ancoraggio per lo sbarco del sale proveniente dai giacimenti della Corsica.” e altrove “Pare siano stati i Focesi, nel VII-VIII sec. a.C. a fondare Andora....” In realtà la valle di Andora era già abitata da una tribù di liguri transalpini, che vi conducevano vita pastorale, finchè non vennero a contatto con i Focesi di Marsiglia.[3]
In realtà i liguri, come testimonia Strabone, producevano già il loro vino, che però Strabone stesso definisce “scarso, resinoso ed aspro”. E’ quasi certo che il contatto con le colonie greche focesi di Marsiglia e Nizza abbia migliorato la capacità di coltivazione della vite. Le prove: ancora oggi, il palo di sostegno della vigna in Liguria si dice carassa, termine derivato dal greco di Marsiglia Karax, cioè “palo da vigna”.
A questo punto, cosa ci vieta di pensare che i Focesi non abbiano introdotto la coltivazione del Rollo, oltre che nel sud della Francia, anche nel nostro territorio?
Da un documento sui vini liguri leggiamo: “Leggenda vuole che siano i Focesi già fondatori di Marsiglia nel VII secolo a.C., a impiantare sulle colline liguri la vite e dando così inizio ad un'appassionante storia enologica ponentina e levantina. Già nelle cronache romane del periodo imperiale i migliori vini liguri trovano spazio e citazioni.”
Dal momento che il vitigno Rollo è vivo e vegeto in Italia, abbiamo svolto qualche ricerca per stabilire la zona di attuale coltivazione e abbiamo scoperto che Rollo è nome sia dialettale che italiano e si riferisce a una “Cultivar” specifica che può essere acquistata nella zona di Genova e precisamente nella Val Polcevera.
[1] Luigi Colli, Ricerche storiche: Liguri, antichi abitanti d’Europa, Associazione Culturale Ligys, Varazze
[2] Luigi Caliò, “Le vie, i luoghi, i mezzi di scambio e di contatto. Mondo greco, etrusco-italico e romano” in Il Mondo dell'Archeologia, 2002
[3] Giuseppe Maria Pira, Storia della città e principato di Oneglia dagli indigeni abitanti sino al 1834, Ferrando, Genova, 1847
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Il Rollo è un vitigno che compare nella composizione di diversi vini Liguri molto noti, tra i quali Albarola, Coronata, Passito del Golfo del Tigullio, Bianco della Val Polcevera e Vermentino.
In conclusione, se non è questa l’origine del nome Rollo credo che possiamo parlare di stretta parentela: molti ci sembrano infatti gli elementi che potrebbero ricondurne la nascita alla coltivazione in loco di questo vitigno. Tanto più che la zona di Rollo, così ben esposta al sole, ben si presterebbe alla coltivazione della vite.
A quell’epoca il fiume Merula si spingeva per un lungo percorso nell’entroterra ed era navigabile fino quasi alla collina di Castello: agli esperti navigatori Focesi sarà sembrato il luogo ideale per situare il punto di appoggio dei loro traffici marittimi che allora si spingevano fino alla Spagna.
Siamo quasi soddisfatti: la nostra ricerca ha dato frutti interessanti e informazioni inedite sulla storia e la cultura locale, utili per ulteriori approfondimenti.
Un possibile progetto futuro potrebbe riguardare la ricerca e acquisizione di alcuni esemplari del vitigno Rollo in modo tale da poterlo mettere a dimora in qualche terreno del nostro borgo per provare a far rivivere una tradizione sepolta da secoli.
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