CHIESA DI SAN PIETRO - Andora nel tempo

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CHIESA DI SAN PIETRO

TESTIMONIANZE DAL PASSATO > ARCHITETTURE RELIGIOSE > LE CHIESE
CHIESA DI SAN PIETRO
(“Andora di un tempo” di Marino Vezzaro – “Questa nostra Andora” di Alma Anfosso – Maria Teresa Nasi – Mario Vassallo)
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La Chiesa venne eretta tra due fossati: il fossato dei Negri, alimentato dalla sorgente “Fontana Buona” e il fossato del Laiguo, vicino all’Oratorio di Santa Lucia, alimentato dalla sorgente di Lausegna.
Era ad una navata, con una rustica facciata; il cimitero era attiguo, e la casa canonica assai lontana.
L’edificio ha pianta basilicale a tre navate prive di transetto e campanile addossato al fianco meridionale.
La facciata principale è rivolta ad Ovest ed è sormontata da tre statue: quella centrale dedicata a San Pietro, tra San Paolo e San Luca, è datata 20 ottobre 1592.
Non si conosce con certezza la data di riedificazione del complesso, ma i riscontri e studi effettuati concordano sul fatto che al posto dell’attuale struttura dovesse sorgere una costruzione ben più antica, sicuramente medievale, della quale alla metà del secolo XVII restavano ancora tracce visibili.
Gli altari laterali erano delle vere e proprie Cappelle, ognuna servita da un suo Cappellano.
Quella nella navata destra, originariamente dedicata fino al 1596 a San Maoro, San Bartolomeo e Santa Cattarina, secondo la tradizione fu fondata da Bartolomeo Anfosso q. Pietro Gio (da cui il riferimento a "Cappella Anfosso").
Il 26 gennaio 1725, la chiesa di San Pietro fu separata dalla prevostura di San Giovanni Battista, dal Vescovo De Fornari, e dichiarata Rettoria, essendo di fatto l’ultima a diventare Parrocchia (8 Febbraio 1725): “Per questa separazione, ogni anno, dovrà pagare al prevosto di San Giovanni lire 30 il giorno di San Michele e una candela il giorno di San Giovanni.
Anche i Massari dovevano pagare una candela da mezza libbra al Prevosto di San Giovanni, ma questi, era impegnato a celebrare la Santa Messa cantata il giorno di San Pietro”.
Il 6 novembre 1726 iniziano i lavori per la costruzione del nuovo campanile e con l'intervento viene ricostruita la suddetta Cappella con modifiche che prevedono un "ampliamento d'aria".
Per tutto il periodo dei lavori, il parroco, Don Gerolamo Anfosso, viene autorizzato a celebrare le funzioni Parrocchiali nell'Oratorio di San Luca.
Nel 1731 la Cappella dedicata a San Maoro, San Bartolomeo e Santa Cattarina muterà il proprio nome in dedica alla Santissima Concezione, San Maoro Abbate e san Giam Batta ed in tale occasione viene aggiunto l'altare marmoreo.
Nel 1762 il Papa Clemente VIII concede "privilegio e indulgenza plenaria" a chi visiterà la Chiesa di San Pietro il giorno dell'Immacolata Concezione.
Nel 1920 viene realizzata all'interno della navata destra la Grotta di Lourdes.
Il Venerdì Santo de 1941, con processione guidata da Don Bernardino Garello, si inaugura la statua del Cristo Morto, che sarà alloggiato nella suddetta "Cappella Anfosso".
All’interno della Chiesa si conserva un interessante pulpito scolpito su cui è riportato il 1613, quale anno di realizzazione.
Al seicento risale anche l’annessa casa canonica, mentre il sagrato in ciottoli bianchi e neri è datato al 1751.

Alla fine del 1500 i confini di questa parrocchia erano: a Nord sino all’Oratorio di Sant’Anna inclusa; a Est sino all’Oratorio di San Bernardo escluso; a Ovest sino al fossato del Passo (Duomo); a Sud, essendo sotto la prevostura di San Giovanni Battista i confini non erano distinti.
Le famiglie della parrocchia erano 63 e gli abitanti 300.

Nel 1600 le Massarie erano due:
  • la compagnia del SS. Sacramento; non aveva proprietà e viveva di elemosina;
  • la compagnia del SS. Rosario; aveva come proprietà una piccola fascia (lascito di G. Andrea Michero), una casa con terreno (lascito di Mariettina Anfosso), la terra detta Rinaldo (lascito dei fratelli Anfosso), quattro terre il Poggio - la Palea - il Sarandino - la Fascia di Sotto (lascito di Bernardo Treccia 31 Gennaio 1629), la terra detta Prao d’Acqua Calda (lascito di Bartolomeo Anfosso), la terra detta Rinaldo e la terra detta Chà dei Boeri (lasciti di Stefano Galiano), la terra detta Chiona (lascito di Andrea Vecerio).

Gli oratori erano:

Successivamente alla stesura del “Sacro e vago Giardinello” divenne Oratorio della Parrocchia di San Pietro:

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LA CAPPELLA DELLA FAMIGLIA ANFOSSO DEL DUOMO


Nel nome del Sig. Iddio sia sempre ……
…….., conforma resta pubblico, e notorio, che il …………. Sig. P. Gio: Bart:eo Anfosso del fu Sig: Giam Batta Rettore della Chiesa Parrocchiale di S: Pietro di questo luogo d’Andora, sia in attuale possesso di una Capella situata dentro la stessa Chiesa Parrocchiale di San Pietro, intitolata in oggi la SS:ma Immacolata Concezione, S: Maoro Abbate e S: Giam Batta:, la quale, per quanto rissulta da traddizioni antiche, fù fondata dal Sig: Bart:eo Anfosso q. Pietro Gio: di lui Abario Paterno sino all’anno 1596. col titolo di S: Maoro, S: Bart:eo, e S:ta Cattarina, il quale titolo fù poi variato come sopra nell’anno 1731., all’orche la stessa Capella fù decorata con l’altare di marmo, previa però la redifficazione di essa Capella, che seguì nell’anno 1726. con l’ampliamento d’aria, e sito venduto da massari di sudetta Chiesa Parrocchiale alli Padroni di detta Capella ………..
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CONFRONTI CON IL RESTAURO EFFETTUATO NELL'A.D. 2006



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