BOTTEGHE MOLINO NUOVO
BOTTEGHE E NEGOZI DI MOLINO NUOVO
(Maria Teresa Nasi - Mario Vassallo)
1 via Molineri Servizi Dopolavoro
2 via Molineri Ristorante Locanda Galleano
3 via Molineri Motori Deposito corriere Galleano
4 via Molineri Parrucchiere Barbiere Nanìn
4 via Molineri Edilizia Segheria Nanìn
5 via Molineri Servizi Ufficio Postale
5 via Molineri Parrucchiere Parrucchiera Nuccia Schivo
5 via Molineri Officina meccanica Meccanico Mattia
5 via Molineri Alimentari Alimentari/Pasticceria Siccardi
5 via Molineri Tabaccheria Tabaccheria Siccardi
6 via Molineri Alimentari Alimentari Mammola
7 via Molineri Edilizia Falegnameria Scatti
7 via Molineri Edilizia Falegnameria Montanaro
8 via Molineri Macelleria Macelleria Bonavia
9 via Molineri Giardinaggio e agricoltura Prodotti agricoli e cassette
9 via Molineri Parrucchiere Parrucchiera Nuccia Schivo
10 via Molineri Calzature Calzolaio Ireneo Negro
10 via Molineri Edilizia Segheria Cèn (Nattero)
11 via Molineri Officina meccanica Officina Siniscalchi
11 via Molineri Edilizia Fabbro Culìn du Cicciu
12 via Molineri Edilizia Segheria di Rafè
13 via Molineri Banca Banca Forte poi Banco di Imperia poi Ambrosiano Veneto
14 via Molineri Servizi Mulino di Rafè
15 via Molineri Edilizia Stagnìn Frau
15 via Molineri Giardinaggio e agricoltura Consorzio Agricolo Laureri
16 via Molineri Ristorante Trattoria Manìn (prima Trattoria Zanìn)
17 via Molineri Ristorante Villa Musso
18 via Molineri Alimentari Gumbo Cà de Testa
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MOLINO NUOVO si è formato a partire dalla fine della seconda metà dell’Ottocento e, sino al 1979, è stato il capoluogo di ANDORA.
Andiamo alla scoperta delle tante attività commerciali e artigianali di un tempo... La nostra “passeggiata” comincia dalla Rotonda di Molino (vicino alle scuole) e proseguiamo in direzione Stellanello.
Il basso edificio all’ingresso del campo sportivo “G. Scirea”, dove ora ci sono gli spogliatoi, un tempo ospitava un DOPOLAVORO (Opera Nazionale Dopolavoro O.N.D.), con sala da ballo. Era stato costruito nel 1934, con mano d’opera gratuita (costo totale £ 12.000).
Poco dopo, sempre a destra, si trovava la LOCANDA di Molino Nuovo della famiglia GALLEANO (bar, trattoria, albergo, posto telefonico pubblico); sul retro della locanda c’era la rimessa delle CORRIERE (“e curriere du Grillu”) della stessa proprietà, che facevano servizio in vallata. Tutte le costruzioni sono state trasformate in alloggi.
Nella vecchia “Ca du Grillu” c’era il BARBIERE “Nanin di Divisci”. Nanin di Divisci aveva anche una SEGHERIA, sul retro dell’abitazione.
Quindi il PALAZZO SICCARDI ospitante, nel tempo, un MECCANICO, l’UFFICIO POSTALE, la PARRUCCHIERA Nuccia Schivo. I discendenti della famiglia Siccardi continuano la gestione nel NEGOZIO (alimentari, edicola, tabacchino) di cui parleremo più dettagliatamente nei prossimi giorni.
Poco dopo si trovava il negozio Marchiano (“DA LUENSA” e poi “DA MAMMOLA”) con generi alimentari e abbigliamento.
A seguire: il FALEGNAME Montanaro, papà della maestra della scuola dell’infanzia Silvana. Prima di lui avevano la falegnameria i fratelli Scatti che poi si sono spostati ad Andora Marina.
A fianco si trova tuttora la MACELLERIA Bonavia (di Lino Gattulli), nella casa di “Marcellina”; un tempo la macelleria era in una casa attigua di proprietà di Enzo Bonavia. Prima ancora lì si trovava la “Butega da Calan Giulina” , poi trasferita nel negozio Marchiano.
E arriviamo dalla CASA TREVIA (CA DE DAVIDIN DE CALAN). In un ampio locale a piano terra venivano smistati i PRODOTTI AGRICOLI del territorio e vendute le CASSETTE per incestare frutta e verdura. Lì vennero ospitati anche la Scuola Elementare e un negozio di alimentari. La Direttrice Didattica Alma Anfosso (classe 1924) nel suo libro “Questa nostra Andora” racconta le sue memorie d’infanzia: “Ricordo il negozio di Angeinin du Scoggiu nell’allora capoluogo di Comune Molino Nuovo, attiguo alla scuola e dove noi bambini scolari occhieggiavamo sul banco di vendita il barattolo di vetro con le mentine colorate (i mentin), ma dove, sul pavimento facevano bella mostra di sé, con le imboccature aperte rivoltate, i sacchi di iuta contenenti farina di grano e farina di granoturco, crusca, lenticchie secche, fagioli secchi, che riempivano il negozietto di un caratteristico gradevole odore naturale, quale oggi si rinviene in certe erboristerie”.
Sempre a piano terra della grande casa Trevia, in tempi più recenti, c’è stata la PARRUCCHIERA Nuccia Schivo, in seguito la Farmacia Comunale e, lo scorso anno, il Point Elettorale di “Andora più”.
Nell’adiacente “CÀ DE LINDA” (anch’essa, un tempo, proprietà della famiglia Trevia), a piano terra, c’era lo STAGNIN Frau, il CALZOLAIO Ireneo Negro (Rineo) e la SEGHERIA di Cen (Nattero). Ora c’è il Ristorante “Baxaricò”.
La SEGHERIA di Sen (Nattero) venne successivamente spostata in un edificio di più recente costruzione, ora tutto adibito ad alloggi.
All’inizio del Ponte Littorio sul Torrente Merula, a destra, c’è una palazzina bianca che, un tempo, ospitava l’OFFICINA di Siniscalchi e il Deposito concimi Guardone; da molti anni, si compone di parecchi appartamenti.
Poco dopo, tra la rampa sul ponte del Merula e la sponda sinistra del torrente, si trovava la casa del FABBRO “Culin du Cicciu”, oggi disabitata.
All’altezza del Monumento ai Caduti e di Via Duomo, riprendiamo il percorso andando in direzione mare e, alla nostra destra (nei pressi della palazzina che ospita la Farmacia Comunale), si trovava la SEGHERIA di Rafè, la CASA DI RAFÈ, il DISTRIBUTORE di carburante, la PESA PUBBLICA, la BANCA (Banca Forte, quindi Banco di Imperia e poi Ambrosiano Veneto), il GUMBU di Rafè. “La casa di Rafè, poi nota come casa di Dedè dal nome del figlio Andrea, ebbe la sua parte storica perché ospitò la PRETURA, oltre l’AMBULATORIO del MEDICO CONDOTTO…e sul retro le CARCERI, trasferite da Metta” (Alma Anfosso - “Questa nostra Andora” 1994).
Poco oltre, ecco le proprietà della famiglia di Negro Giampiero. A piano terra svolgevano la loro attività lo STAGNIN Frau e il signor Laureri (papà di Romolo) che aveva il CONSORZIO AGRICOLO. Non ha mai smesso di funzionare la TRATTORIA MANIN che, un tempo, si chiamava Trattoria “Sanin”, e di cui prossimamente parleremo in modo più approfondito.
La “passeggiata”, per oggi, si conclude passando vicino all’edificio che sino al 1979 ha ospitato il Municipio e alle scuole: siamo tornati dalla Rotonda di Molino da dove eravamo partiti.
Ora torniamo indietro di almeno cent’anni ed ecco, nella parte bassa di Duomo, il FRANTOIO DI TESTA (un tempo proprietà dei Signori Anfosso e poi dei signori Musso), azionato dalla “béra” che aveva origine nel territorio di Stellanello e arrivava al mare. Ora il frantoio è ridotto a ruderi sommersi dai rovi. Si trova all’altezza del civico Via Duomo, 2.
Sempre nella parte bassa di Duomo, si trova la suggestiva VILLA MUSSO (di cui abbiamo già parlato nella “puntata” n° 82 del 16 giugno scorso).
Secondo quanto riferito dalla tradizione, la costruzione avrebbe ospitato un convento di Frati Dominicani Predicatori, come testimoniato dalla cappella intitolata a San Domenico, che si vede nella planimetria della Proprietà Musso del 1922. Dopo i signori Musso, la palazzina fu acquistata da un medico svedese (Hudden) che produceva pannolini e progettava presidi come carrozzine, stampelle e protesi. Secondo una testimonianza locale, il medico avrebbe voluto aprire una “succursale” della sua clinica per chi avesse avuto bisogno di fisioterapia e riabilitazione ma non ebbe i permessi necessari. Alla sua morte, la moglie trasformò Villa Musso in un ristorante e sala da ballo che restarono aperti sino ad una quarantina di anni fa.
Lungo la strada che porta a Conna, sempre qualche decennio fa, c’erano due ristoranti (e alberghi): EL BORRACO (e denominato poi PAN DE CA) e IL BORGO. Entrambi gli edifici sono stati trasformati in abitazioni, come Villa Musso.
Da Molino, andando in direzione sud, a destra, prima della casa di Romolo Laureri, si trovava la SEGHERIA di Richettu Riolfo, papà di Susanna, bisnonno materno del sindaco Mauro Demichelis.
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