BOTTEGHE VIA CARMINATI - Andora nel tempo

iniziativa ideata e realizzata da MARIO VASSALLO
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BOTTEGHE VIA CARMINATI


BOTTEGHE E NEGOZI DI VIA CARMINATI
(Maria Teresa Nasi - Mario Vassallo)

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VIA CARMINATI (sino all’incrocio con Via Genova)
 
In fondo a Via Fontana, dall’ex passaggio a livello, a destra, comincia VIA CARMINATI, un tempo la strada più importante che portava nell’entroterra. Una fila ininterrotta di case da una parte, la strada ferrata dall’altra (ora destinata a diventare pista ciclabile).
Nella palazzina ad angolo, dove ora c’è una lavanderia, nel tempo ci sono stati: un negozio di alimentari dei signori Mamberto (signora Rita), poi passato per breve tempo a Siffredi Giovanna, quindi abbigliamento, successivamente un negozio di tendaggi (“Très jolies”). Altre attività commerciali erano: la pescheria di De Noto Claudia, la macelleria di Bonavia Alessandro, la bottiglieria di Galleano (nonno di Pietro), il fotografo Garassino (e, per un periodo un’alimentari di Quinto Febo) e un casalinghi. Altra attività commerciale aperta nella palazzina è una un’agenzia di viaggi.



Passiamo sotto il viadotto della Via Aurelia. Nella stradina verso Palazzo Tagliaferro si metteva Secundin Wolff, con un’ape, a vendere frutta e verdura.
Il primo palazzo dopo il viadotto è della famiglia Enzo Bonavia. Nel sottostante spiazzo, sempre verso Palazzo Tagliaferro, una cinquantina di anni fa, c’era l’officina meccanica di Pierino Vittore e la sede dell’AVIS. A piano terra del Palazzo Bonavia ci sono stati: una macelleria di Enzo Bonavia, il negozio di alimentari Nicolina e poi Bastianin (Vallarino), la profumeria di Anna Pasero, l’oreficeria Montefredini e poi Caccia, l’Armeria Gino Navacchi, la Rosticceria Aurora e Ilario, l’Abbigliamento Alessandra (Lidia Bonavia), un negozio di articoli per pesca “Fishing land”.
Nel caseggiato dopo quello della famiglia Codino/Barberis, ecco il più antico negozio di calzature di Andora: “Risso Calzature” (a cui dedicheremo appositamente una puntata); tanto tempo fa c’era anche il barbiere Risso!


Angelo "Gè" Risso

A fianco ricordo il negozio di abbigliamento di Bruna Barberis e la lavanderia “Da Stefania” (che poi fu rilevata dalla famiglia Garassino di Conna). Tante altre attività si sono succedute nel tempo: Guardia di Finanza, Ferramenta Rossi Stevin, Consorzio Guardone Cecain, falegnameria Burgoni, Pensione Cecilia, Profumeria Anna Rosa.
Nella palazzina successivo il negozio di tessuti di Carlo Moreno (successivamente i locali ospitarono il bar caffetteria Di Latte). Il fratello di Carlo, Giovanni, aveva lo studio medico al primo piano. Ad angolo della costruzione, all’incrocio con VIA GENOVA, dove ora ha aperto un’attività Alice Masia, nel tempo ci sono stati: FOTO NABY e, prima ancora, la Pensione MARILENA (della famiglia dell’ex sindaco Francesco Bruno). Nello stesso palazzo anche l’Agenzia Briasco, la Macelleria Ercole e l’Officina Lagasio.


Nabucco "Naby" Squarzoni presso il "Lido"

In VIA GENOVA troviamo un’attività molto antica: quella di Boffredo “u ferrò” e, in passato, ci fu anche la falegnameria Vitelli.   
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VIA CARMINATI (dall’incrocio con Via Genova  sino all’incrocio con Via Santa Lucia)
 
Nella passeggiata lungo Via Carminati, all’altezza di Via Genova, incontro il signor Vallarino che abita nella deliziosa villetta che è lì accanto. Ne approfitto per chiedergli un po’ di informazioni relative alla zona.
Nel fabbricato ad angolo con Via Genova, quello prima della sua casa, un tempo, c’era un negozio di souvenir della mamma di Lucia Gagliolo.
Si costeggia per un tratto, e sempre sulla destra, quella che era la tenuta agricola dei Codino dove ora ci sono i giardini e la scalinata che scende verso la Piazza del Mercato (“Caduti di Nassirya”). Lì c’era un piccolo banco di vendita di pesci Malia Caligaris (genitori di Giorgio Caligaris). Successivamente venne aperto il BAR Ursula (la moglie di Giorgio).



Quindi la bottiglieria di Emanuele Trevia, la moglie Augusta e i figli Rino e Giorgio, i quali vendevano vino e liquori all’ingrosso e al minuto. “Ricordo bene l’interno del negozio, con le bottiglie che straripavano ordinatamente dagli scafali e, all’esterno, le botti panciute, le tante e capienti damigiane”. (Alma Anfosso “Questa nostra Andora” – 1994).



“In un sottoscala viveva Egidio Cavanna, adesso li chiamano clochard, con un cane nero di media taglia che gli faceva compagnia, in inverno si scaldavano a vicenda, dormendo uno attaccato all’altro”.  (Nello Giusto “Andora il Mare e la sua Gente” - 2016)
Dietro alla Casa Trevia si trovavano le officine dei fabbri Scaglione e Omas e prima ancora la segheria di Romolo Cima. Subito dopo la casa di Trevia, un fabbricato (dove ora c’è lo Studio Vanaude) ha ospitato per tanti anni la Caserma dei Carabinieri.  
Nel fabbricato successivo tante le attività commerciali che si sono susseguite nel tempo: la Profumeria Sergio e Milena, la Sergio e Milena Coiffure, il barbiere Carmelin e poi Pavese, gli Alimentari Mario Valle e Argia, la Drogheria Bellomo, Lino e Rosalia Bonavia (macelleria), il Banco di Imperia, il negozio di Elettrodomestici di Italo Anfosso (che ora è in Via Antica Romana), il negozio di abbigliamento di Fina, GMV Costruzioni (Vernazzano), Leo Franceri Serramenti.



Siamo arrivati all’incrocio con VIA SANTA LUCIA: dopo l’agenzia di Assicurazioni “Groupama”, incontriamo il BAR 2000 che, nei decenni, ha cambiato varie gestioni. Proseguendo oltre si incontra l’edificio sino a poco tempo fa sede dei Vigili Urbani; è stato, nel tempo: il grande magazzino di esportazione di frutta e verdura di Natalin e Guido Gagliolo, quindi deposito di Acque minerali e bibite di Tremonti (e, poi, Beltrame). Nella zona c’erano anche le segherie di Siffredi e di Ivo Gagliolo.



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VIA CARMINATI (dall’incrocio con  Via Santa Lucia sino a Via Marconi)
 
“….Vicino alla stazione ferroviaria costruì il primo palazzo di andora a cinque piani la FAMIGLIA CICCIONE di San Damiano di Stellanello con negozi e alloggi. Vi misero la caserma della Guardia di Finanza nel 1957 e uno studio dentistico del Dottor Zunino con Giorgio Volpara odontotecnico. A piano terreno aprì il primo studio di commercialista ad Andora Roberto Risso e vicino un negozio di alimentari gestito da Siccardi Mino e la moglie Manno Rosetta. In seguito vi subentrò con una merceria Perazzi Tonino e la moglie Mariuccia. Tonino faceva anche il taxista. In un magazzino seminterrato del palazzo Ciccione vendeva materiale per l’edilizia Azzini di Alassio dove vi lavorava un suo parente e Anna Picciaia moglie di Monaldo faceva la segretaria. In seguito in questo magazzino aprì un negozio di frutta e verdura Boragno Ginetto e la moglie Mariuccia, mentre Azzini si trasferì in un magazzino davanti alle nuove scuole” (Nello Giusto “Andora il Mare e la sua Gente” - 2016). In questo edifico, nel tempo, vennero aperte altre attività commerciali: negozio di idraulica di Roberto Laureri, un laboratorio di pasticceria (Meo Peirone).



Nel fabbricato successivo, di Tonino Rossi, c’era il negozio di ferramenta.   
Davanti all’ex Stazione Ferroviaria due edifici che non ci sono più: la Locanda Perazzi e il Bar della Stazione.
Proseguendo oltre l’incrocio con Via Vaghi, un tempo c’era un caseggiato molto lungo e basso (ora è un palazzo di parecchi piani) in cui erano ubicate diverse attività commerciali: la merceria di Maurina, il commestibile di Guardone Aldo con la moglie Lisìn Pio e la figlia Maura (poi gestito da Siffredi Maria Teresa), il forno del fratello Guardone Olinto con la moglie Serafina, maestra e il figlio Marino, il parrucchiere Pavese,  la farmacia, spostata in seguito, negli Anni 60, in Piazza Doria e poi in Via Clavesana. Seguiva la calzoleria di Marialeda Marchiano, l’elettricista Aldo Parodi, il negozio di casalinghi di Vanna Gagliolo. Sul retro del caseggiato la Panetteria Panelli. Nel caseggiato si trovava anche la falegnameria di Olivadi Alfredo e il cestaio Parini Nando.



“Proseguendo verso Nord, ci imbatteva nel mitico e fumoso Bar Pinin…e ogni gelato o ghiacciolo era per noi una festa!”: ecco il ricordo della maestra Giancarla Bruna quando era bambina.
Molto preziose le testimonianze della maestra Giancarla: il Bar Pinin era anche la sede dell’U.S. Pinin…con varie attività tra cui il calcio e una piccola sezione di pattinaggio artistico (durato circa due anni, nel 1967 e 1968).
Siamo in VIA MARCONI in cui si trovavano: la falegnameria Mattiauda e i materiali per l’edilizia dei Fratelli Fausto e Marisa Castagno.



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VIA CARMINATI (da Via Marconi all’ex passaggio a livello di Via del Poggio)

Proseguendo sempre lungo il tracciato della ferrovia, a destra incontriamo VIA SANTA MATILDE che porta dalla chiesa. Ad angolo si trova l’edificio (detto “del sarto”) che ospitava, a piano terra, la scuola elementare (uno dei tanti luoghi, sparsi per Andora, in cui erano dislocate le scuole e di cui vi abbiamo raccontato qualche mese fa).  “…Sopra, negli appartamenti abitava mio zio Mordeglia Vittorio, la moglie Nina e i figli Elio e Pina, allo stesso piano abitava Pallavicino Carlo, la moglie Linda e le figlie Luisella e Maria Teresa: Pallavicino gestiva l’ufficio del dazio a pian terreno, a lato delle scuole” (Nello Giusto “Andora il Mare e la sua Gente” - 2016).
In Via Santa Matilde c’era la materassaia Maria Cuccureddu.
Ritorniamo in Via Carminati e, nella stradina a destra (VIA IV NOVEMBRE), la famiglia Giordano aprì la Pensione Secondina.
In zona si trovava anche la Pensione “Giardino delle rose” di Siffredi Guido (che fu sindaco di Andora a fine Anni 50).
Altre attività presenti in Via Carminati: l’idraulico Melotto (nei locali sopra faceva le maglie la "maglierista" Nella Salvo, aiutata dalla mamma Giuseppina Sarzina), il negozio “Caccia pesca sport” di Pippo Siffredi (nipote di Guido);

  



il magazzino di esportazione di frutta e verdura di Torrengo, l’officina di Marchiano Piergiovanni (Ciuìn), il negozio di armi e l’officina di carpenteria in ferro di Navacchi.



Prima dell’ex passaggio a livello di Via del Poggio si trova il Ristorante “u  Ciassà” della famiglia Prioglio.
Concludiamo la passeggiata in via Carminati con i ricordi commuoventi della maestra Giancarla Bruna: "…Che viaggio emozionante nel passato…per noi bambine era un piacere…io ero sempre con la cara Delfina Siffredi che ora non c’è più…eravamo felici con poco nel fare commissioni in quel piccolo grande “mondo” … (…oltre ad esplorare il fiume, le pinete e ai tuffi in mare…che ricordi!)".
"...Il mitico e fumoso Bar Pinin era una "dolce" tappa giornaliera dato che la nostra "combriccola" abitava nei pressi della chiesina di S.Matilde...!                                                
Gli allenamenti di pattinaggio artistico si tenevano nel vecchio salone adiacente alla Chiesa del Cuore Immacolato...
Ai tempi...ricordo che non c'era ancora via Cavour, bensì campi, frutteti e grandi depositi di ghiaia più o meno fine con due silos rumorosi che la trituravano (Az.Montefredini): le capriole e le corse su quelle grandi "dune" erano fantastiche, oltre alle esplorazioni nel torrente Merula o nelle pinete sovrastanti via del Poggio...!    
C'era, inoltre, il seminario di S.Matilde con molti giovani studenti che talvolta disputavano partitelle in un campetto dove ora è situata la Chiesa Vergine dell'Accoglienza".
"Via IV Novembre... casa mia! ...Ai tempi, per giungere alla chiesina di S.Matilde, si percorreva un breve piccolo sentiero tra orti e frutteti e ci si immetteva in via S.Matilde che era delimitata ai lati da due file lunghissime di profumate piante di rosmarino...!".
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Per informazioni scrivere a mariovassallo@andoraneltempo.it
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