FRAZIONE CONNA - Andora nel tempo

iniziativa ideata e realizzata da MARIO VASSALLO
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FRAZIONE CONNA

CONNA
(Sabrina Lunghi)
Estratto mappa impianto Nuovo Catasto Terreni - Agenzia delle Entrate
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La frazione Conna comprende attualmente le borgate dei Garassini, Costa della Chiesa e Costa Maggiore (la seconda e la terza sulla carta 1:5000 sono dette Costa di Conna e Conna, …), ma sul Catasto Napoleonico sono evidenziate anche l’hameau Poggio della Morra, l’hameau Cà de Lucchi, situate poco prima dell’hameau della Chiesa, e l’hameau De Carogio, fra la precedente e l’hameau della Costa [76] (…). Conna era quindi il perno amministrativo del quartiere di S. Andrea, che come si è visto [77] comprendeva anche la Ferrara, il Duomo, Moltedo e Barò; ma era anche la sede dell’edificio religioso che dava il nome all’Arcipretura di S. Andrea (comprendente oltre Conna anche Moltedo) [78],
E’ proprio questa chiesa, con le sue vicende, a darci le coordinate storiche dell’insediamento.
Raimondi riporta questa succinta, ma preziosa, notizia: Chiesa S. Bartolomeo de Roseghina compare 1330 nota decime papali comprese S. Lorenzo, Villarelli e Conna che si separarono 1458,1798,1672 [79]. Se l’Autore non riporta precisamente la fonte da cui ha tratto tale dato, non si deve comunque ritenerlo inattendibile; esso ci fa comprendere che la matrice della chiesa di S. Andrea di Conna fu S. Bartolomeo e, per quanto ci è dato conoscere, la prima rimase sotto la seconda per più di trecento anni. Entrambe comunque erano molto antiche. La separazione avvenne avanti il 1555 (...) dal V(escov)o Marchese che pontificò tra il 1498 ed il 1513 [80].
Al 17 gennaio 1543 risale l’Investitura facta sindicis Locor(um) Cone barho et metà pro decimis aquisitis a d(omino) Pantaleone Ling(uili)a, cui seguì il 15 giugno 1552 la venditio decimarum vallis Andorie facta a Pantaleone ex dominis Linguiliae dello ius decimandi et p(er)cipiendi decimas possessionum et terrarum exitentium in valle Andorie in villis videlicet una nominata Cona alia barho et alia metham a Xforo garaxino et Pelegro Rebecho de villa cone, Iohanni Sifredo et Bapte Bonete (sic!) de villa barho [81].
Quindi alla metà del ‘500, Conna pare affiancarsi da quelli che erano probabilmente gli ultimi privilegi di un potere feudale in decadenza; potere rappresentato in questi casi da un discendente del casato della Lengueglia.
Invece il processo di separazione dalla chiesa matrice di S. Bartolomeo avvenne più lentamente. Un primo passo si verificò, come si è visto, fra il 1498 e il 1513, ma quello definitivo avvenne solo nel 1672. Tra queste due date si pongono una serie di atti che testimoniano quanto fu lungo e oneroso questo distacco per Conna.
Al 14 luglio 1555 è datata una Recognitio Matricis S. Bar(tolo)mei a Massariis S. Andree de Cona; nel testo si dice che Xpharus Gardonus q. Andorini et thelamus ordanus q. Xphari (...) massarii ecc(lesi)e Sti. Andree Vallis Andorie (...) sponte consessi fuerunt et sunt taciti et contenti dare et solvere debere (...) D. P. Thome de Portu Rectori ecc(lesi)e Sti. Barti. vallis And(ori)e (...) libras sexdecim (...) p(ro) separatione de ecc(lesi)e Sti Andree (...) d(ict)a ecc(lesi)a S.ti Barthei [82].
Il 24 Agosto 1590 il Rettore della chiesa di S. Bartolomeo dichiara di havver ric(evu)to da voi m. Giuliano Ordano q. Fr(ances)co e Gio Maria Siffredo q: Gio Massari della Chiesa di S. Andrea di Cona libre vintiquatro e soldi diece m(one)ta longa. I suddetti massari erano tenuti a questo versamento tutti li anni il giorno di S. Barto(lomeo) al sud(dett)o R(everen)do Rettore come i d(ett)i massari affermano [83].
Lo stesso gesto si ripete il 24 agosto 1613, anche se il versamento è ridotto a 7 libbre. 6 soldi. 5 denari. Curioso è il fatto che oltre alla somma di denaro, doveva essere data ai massari della chiesa di S. Bartolomeo una libbra di cera da parte dei massari della chiesa di S. Andrea.
Reca la data 27 marzo 1629 un documento notarile in cui si fa riferimento ad una quitatio avvenuta il 5 settembre 1593 facta per R(everen)dum (...) Britium Rectorem Ecclesie S. Barti loci Andorie Iuliano Gardono uni ex Massarii ecc(lesi)e S. Andr(ee) de Cona de libris viginti quatuor cum dimidia m(one)ta longa comprehensa libra cera albe (…) pro tributo quod annuatim universitas de ecc(iesi)e Cone debet (…) Rectori S. Barti (...) [84].
Avvenuta la separazione, nel 1672 fu avviato un rifacimento dell’edificio ecclesiastico, secondo il dato fornito da Raimondi: chiesa par. rifatta 1672 [85]. La descrizione data dal Giardinello a proposito della parrocchiale di S. Andrea è la seguente: mediocre ad una nave, et ala, con proportionata Cupola, et honesto vaso, col Choro a ponente, e faccia a’ levante, con nero portale di semplice pietra [86]. Queste parole calzano perfettamente con l’aspetto dell’attuale edificio ecclesiastico (m. 15 x in. 21), ed è quindi possibile che si riferiscano al restauro avvenuto dopo l’ottenimento del titolo parrocchiale.
Va rilevata la posizione anomala della chiesa: Choro a ponente e facciata a levante, in netto contrasto con l’orientamento delle altre chiese della valle del Merula (…).
Il Giardinello prosegue dicendo e quasi à dirimpetto à detta sentinella (S. Andrea) risiede Antonio Santo, specchio delli Anacoriti, in Oratorio inconminciato dell’anno 1622, e perfettato del 1635 [87]. Si tratta appunto dell’oratorio di S. Antonio (Fig. 50), che condivide con la chiesa parrocchiale l’unica vera piazza di tutta la frazione (contrassegnato con la lettera D …).
E’ un edificio in pietra (m. 6 x m. 14), a pianta rettangolare, abside poligonale, orientamento est-ovest, facciata ad occidente, secondo la norma.
L’analisi della muratura, limitatamente ai lati occidentali e meridionale, essendo gli unici visibili, rivela tre fasi esecutive: in un primo tempo infatti l’oratorio doveva essere più basso, e l’originario profilo a capanna si può ancora intravvedere in facciata, dove nella muratura rimangono inseriti dei conci lunghi e stretti che segnalano l’altezza del primo edificio. Il lato meridionale reca i segni dello stacco fra la muratura più antica e quella relativa al rialzamento. La differenza fra le due esecuzioni è ben visibile nello spigolo sud-occidentale, dove i conci del secondo intervento sono più regolari di quelli sottostanti.
Quando l’edificio venne rialzato, in facciata fu inserita una lunetta, mentre sul lato meridionale furono aperte tre finestre, quella centrale più piccola rispetto alle due laterali, con architrave sormontato da un arco. Furono quindi tamponate le aperture al piano terreno, che immettevano ad un livello inferiore rispetto a quello odierno. Infatti l’ingresso attuale è quello che si apre sulla piazza, e la differenza fra i due livelli è ben visibile in Fig. 50. L’ultimo intervento riguarda la facciata, ove fu occultata la lunetta che sovrastava tale apertura, e la sottostante mensola, per realizzare alcuni rinzaffi piuttosto grossolani in cemento, che circondano l’attuale ingresso. Sempre in facciata rimangono i resti di un intonaco a malta, probabilmente realizzato durante la prima fase edificatoria dell’edificio; giungeva infatti sino al culmine della prima copertura, ed è la migliore testimonianza per rilevare le diverse altezze raggiunte durante le varie fasi.
Le parole del Giardinello possono essere riferite alla prima di queste ultime, ma anche alla seconda. Se così fosse, si deve arguire che l’edificio fu iniziato prima del XVII secolo. Ma in mancanza di testimonianze certe, queste rimangono ipotesi fatte in base all’analisi delle murature.
La Costa della Chiesa presenta un insediamento lineare, così come Cà de Lucchi, hameau Poggio della Morra e hameau de Carogio, presenti nel Catasto Napoleonico. L’hameau della Costa, attuale frazione di Costa Maggiore, invece segue uno sviluppo direzionale; infatti nella porzione nord-occidentale lo abitato si inserisce sull’incrocio della strada proveniente dalla chiesa (attualmente detta Strada Vicinale della Parrocchia di Conna) con quella che un tempo scendeva lungo le pendici collinari, collegando questa borgata con gli insediamenti inferiori della valle (…).
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76 CATASTO NAPOLEONICO, Sec. D, 2me et 3me Sub.
77 V. Tesi di Laurea “Insediamenti medievali nella Valle del Merula: esame tipologico" di Sabrina Lunghi - Anno Accademico 1995/1996, rel. Prof. C. Varaldo - Cap. IV, p. 98.
78 V. Tesi di Laurea “Insediamenti medievali nella Valle del Merula: esame tipologico" di Sabrina Lunghi - Anno Accademico 1995/1996, rel. Prof. C. Varaldo - Cap. IV, p. 99.
79 RAIMONDI, Rif. 35, p. 81.
80 RAIMONDI, Rif. 35.
81 RAIMONDI, Rif. 35.
82 RAIMONDI, Rif. 35, p. 77.
83 RAIMONDI, Rif. 35, p. 78.
84 RAIMONDI, Rif. 35.
85 RAIMONDI, Rif. 35.
86 GIARDINELLO 1624, c. 422.
87 GIARDINELLO 1624, c. 422.


Testo tratto dalla Tesi di Laurea “Insediamenti medievali nella Valle del Merula: esame tipologico" di Sabrina Lunghi - Anno Accademico 1995/1996, rel. Prof. C. Varaldo.

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CONNA
LEGENDA
1
Chiesa di Sant’Andrea
2
Oratorio di Sant’Antonio Eremita
3
Cappella di Maria Immacolata
4
Ex Asilo Gervasio Ordano
5
Ruderi Diego Maurizio Guardone (Sciù Dega)
6
Ex Scuola elementare
7
Cà du Bèina
8
A Madunètta
9
Nu Carùggio
10
Cà de Jenie (Eugenie)
11
Cruxe
12
Fascia da Geixa
13
Cà du Scrivàn (sede originale)
14
Cà du Scrivàn (sede nuova)
15
Nu Bastùn
16
Cà du Pastù
17
Cruxe
18
Na Möra
19
Pözzu
20
Cruxe
21
Beulle
22
Campu Santu
23
Pussessiui
24
Costa della Chiesa o Costa Minore
25
Costa di Conna o Costa Maggiore
ANTICHE TESTIMONIANZE
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