CHIESA DEI SANTI GIACOMO E FILIPPO
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CHIESA DEI SANTI GIACOMO E FILIPPO
("Andora di un tempo" di Marino Vezzaro)
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Facevano parte della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo due Cappellanie:
- la Compagnia dei SS. Cosimo e Damiano; possedeva la terra dei Giairini, situata nella frazione Pigna, donata da Elisabetta Frisia;
- la Compagnia della Madonna de Nigris; senza beni, viveva quindi di elemosina.
Agli inizi del 1600 la frazione del castello di Andora contava 200 famiglie, con 850 abitanti.
Possedeva un piccolo ospedale, per curare e ospitare i poveri, formato da quattro case contigue, di tre stanze, a quattro letti, in tutto 48 posti.
L’ospedale viveva di alcuni lasciti in denaro di Bartolomeo Siffredi, possedeva inoltre due botteghe all'interno del borgo, delle quali riscuoteva la pigione, ma aveva anche le seguenti proprietà date in affitto:
- la terra del Brando, coltivata a ulivi e fichi;
- la terra dell’Arbanella, coltivata a ulivi e fichi;
- la terra del Prato e delle Giare, coltivata a fieno;
- la terra del Prato del Pero, coltivata a fieno;
- la terra del Banchetto, coltivata a fieno;
- alcune fasce intorno all'ospedale, coltivate a orto.
Il 10 gennaio 1615, Elisabetta Scribani, moglie di Giò B. Frisia nel suo testamento, redatto dal notaio Ambrogio Confredi, lasciò lire 500 di Genova, per la costruzione di un convento all’interno del borgo del castello.
Il convento non fu mai costruito e il reddito del lascito andò alla cappellania dei SS. Cosimo e Damiano.
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