ANTICHE STRADE
ANTICHE STRADE
LA STRADA MANDAMENTALE
(Maria Teresa Nasi)
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Estratto foto aerea – GoogleEarth
Deve il suo nome al “mandamento”, cioè a quella circoscrizione territoriale (introdotta con il passaggio della Liguria al Regno di Sardegna - inizi 1800) che era sede di un giudice e di un esattore delle imposte e si poneva tra Comune e Provincia.
Della vecchia “Strada mandamentale”, sebbene dai ricordi locali si tramandi di un antico tracciato che dai piedi della Borgata Tigorella scendeva per la Valle del Merula fino a toccare le Borgate Lanfredi, Piazza e Pian Rosso lambendo le rispettive Cappelle ivi presenti, "scomparendo" in prossimità dellìattraversamento del torrente Merula nei pressi di Molino Nuovo, sopravvive un tratto ancora ben conservato che si snoda da Duomo a San Giovanni.
Il tratto ancora esistente ha inizio dalla località “Na Burca”, un agglomerato tipico assai ben conservato, di origine medioevale, che si trova nella parte bassa di Duomo.
Prima di dirigersi lungo la stradina in mezzo alle case, si può osservare, sull’argine sinistro del fossato del Duomo, l Oratorio di San Sebastiano.
L’edificio religioso è censito nel “Sacro e vago Giardinello” ed è, quindi, anteriore al 1600.
Un tempo (anni Trenta del vecchio millennio), veniva utilizzato come scuola elementare: al suo interno, oltre alle panche, ci sono anche alcuni banchi (con i buchi per i calamai ….).
La Cappella è uno dei punti di ambientazione del tradizionale Presepe Vivente.
Oltrepassato "Na Burca”, si incontra “Villa Musso", prestigioso edificio che anticamente era un convento ed ora è stato trasformato in appartamenti.
Dopo aver attraversato la via asfaltata che porta a Conna, ci si immette nella vegetazione e la “Mandamentale” costeggia le case della borgata Ferraia.
Deviando per una stradina, a destra, ecco un'altra testimonianza del passato: il Castello degli Alemanni in cui soggiornò Napoleone durante una delle Campagne d’Italia; ora è diventato un edificio di civile abitazione.
La strada transita lungo il portico della Cappella di Nostra Signora del Carmine dove si conserva un caratteristico pavimento mosaicato in ciottoli bianchi e neri, datato 1736.
Non esiste una data certa di costruzione dell’edificio religioso: la congregazione di Nostra Signora nacque il 19 luglio 1670.
Il percorso risulta interrotto dalle pertinenze di un edificio di recente costruzione.
Qui il sentiero si discosta un poco dal tracciato originario per deviare a monte.
La strada riprende il suo cammino tra uliveti, frutteti, orti e serre.
Si attraversa il viale di accesso alla pittoresca “Villa Stampino”, costruita agli inizi dei 1800 dai Musso di Laigueglia, successivamente acquistata dal conte Quaglia ed ora proprietà della famiglia Isnardi.
Della tenuta Stampino possiamo avere molte notizie grazie al libro di recente pubblicazione del Dott. Carlo Volpara “A Stampino c'era il conte”.
Verso la fine del percorso, alla nostra sinistra, appaiono i suggestivi resti del “Gumbassu” e l’acquedotto (“beŗa”) che proveniva da San Bartolomeo (“Murteu”), arrivava a Villa Tagliaferro e sboccava nel mare.
In questo punto si può ammirare questo solido canale sopraelevato mediante archi regolari e completi,
costruiti con grossi conci non perfettamente squadrati.
Proseguendo sul tracciato si costeggia un antico muro di cinta napoleonico e si passa in una strettoia tra antiche case, originaria stazione di cambio dei cavalli.
Dopo avere attraversato il ponticello sul Rio San Giovanni, si giunge alla Chiesa di San Giovanni Battista.
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Antico abbeveratoio di epoca napoleonica
VIA JULIA AUGUSTA
(“Questa nostra Andora” di Alma Anfosso – Mario Vassallo)
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Estratto foto aerea – GoogleEarth
La via Julia Augusta è una via consolare romana, iniziata nel 13 a.C. per volere dell'imperatore Augusto in completamento ad un collegamento stradale tra Roma e la costa meridionale della Gallia (attuale Francia).
Il suo percorso iniziava a Piacenza, passava per Tortona e Acqui Terme, giungeva nella odierna Liguria a Vado Ligure (Vada Sabatia) e, seguendo sommariamente la costa, si concludeva presso il trofeo di Augusto de La Turbie.
Nel tratto “ligure” entrava in Albenga presso Ponte Lungo e proseguiva probabilmente insieme alla Ligure Costiera fino a Colla Micheri, dove si separavano.
Qui la Julia Augusta piegava verso monte in direzione del poggio del Castello, scendendo verso il torrente Merula ed attraversandolo circa in prossimità del ponte romanico, proseguendo fino alla Pieve di San Giovanni Battista ed inerpicandosi ripida sulla collina fino al Passo Chiappa.
Strada selciata, caratterizzata da una larghezza di circa 2-3 metri, con un sedime caratterizzato da larghi quadroni sparsi infissi nel terreno, con un percorso accompagnato da tratti di muri in pietra secco, realizzati con grandi massi sovrapposti.
Oltre il Passo Chiappa, presso i ruderi della Chiesetta di San Giacomo della Chiappa, fu ritrovata una pietra miliare romana n° 553 (conservata all'interno del cimitero della località), probabilmente slittata a causa di una frana e riportante la seguente iscrizione:
IMP CAESAR
AUGUSTUS IMP X
TRIBUNICIA POTES XI
DLIII
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VIA LIGURE COSTIERA
(“Questa nostra Andora” di Alma Anfosso – Mario Vassallo)
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Estratto foto aerea – GoogleEarth
Si tratta di una delle arterie stradali più antiche, che interessa il territorio andorese attraversandolo da Colla Micheri a Rollo.
Entrava nella Borgata di Colla Micheri insieme alla via Julia Augusta, provenendo da Albenga.
In uscita da tale borgata si separavano e la Ligure Costiera proseguiva verso Sud-Ovest, passava a fianco all’Oratorio dei Santi Cosma e Damiano per scendere nella valle, dove lambiva l’Oratorio dei Santi Nazario e Celso (attuali resti in via San Lazzaro, vicino al ponte ferroviario) e dirigendosi al Torrente Merula lo attraversava (probabilmente per mezzo dell’antico ponte romano di cui si ritrovarono i resti durante le fasi di arginamento del Merula del secolo scorso).
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