PALAZZO TAGLIAFERRO
PALAZZO TAGLIAFERRO
(Maria Teresa Nasi - Comune Andora Ufficio Lavori Pubblici – Mario Vassallo)
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Palazzo Tagliaferro è il cuore culturale di Andora.
L'edificio ottocentesco (tipica dimora nobiliare di campagna) è stato riaperto al pubblico il 16 maggio 2009 dopo un attento lavoro di restauro dell'immobile che versava da molti anni in stato di forte degrado.
Palazzo Tagliaferro dispone di quattro piani da 360 metri quadrati ciascuno.
La visita può cominciare, dal piano terra, ammirando la Cappella privata della famiglia Tagliaferro con affreschi originali.
La scalinata di accesso (con gradini in ardesia, consumati dai passi di centinaia di bambini, che nel periodo in cui il palazzo era una colonia e dopo quando è diventata scuola, hanno camminato lungo le scale, una volta percorse solo dai nobili della famiglia Tagliaferro), conduce al primo piano.
Lì possiamo ammirare il Museo che, grazie alla collezione di circa cinquemila pezzi donata dal Dott. Luciano Dabroi, e recentemente arricchita con la donazione “Schipper” è il secondo museo di Mineralogia d’Europa (per quantità e qualità) con organizzazione di mostre, convegni, incontri con esperti legati alla tematica dei minerali e apertura al mondo della scuola con interessanti laboratori didattici.
Al secondo piano (Piano Nobile), ricco di affreschi antichi e pavimenti fortunosamente risparmiati al degrado, è ospitato il “Contemporary Culture Center”, spazio espositivo dedicato principalmente all’arte contemporanea: una galleria civica dove sono ospitate mostre personali e collettive di artisti di fama nazionale ed internazionale, ma anche un laboratorio aperto agli andoresi, uno spazio pubblico dove l’espressione artistica è presentata, ma soprattutto condivisa, in cui l’artista ed il visitatore possano entrare in contatto vero e spontaneo.
All’ultimo piano si trova la bellissima Sala Polivalente, allestita sotto la copertura di legno del tetto, dove si svolgono le sedute del consiglio comunale e si organizzano incontri e convegni.
Due bellissime terrazze panoramiche permettono la vista sul Parco delle Farfalle, sul mare e sulle colline di Andora.
Due bellissime terrazze panoramiche permettono la vista sul Parco delle Farfalle, sul mare e sulle colline di Andora.
Palazzo Tagliaferro sorge nella zona denominata Largo Milano, dove si trova anche un anfiteatro, un giardino all'italiana, un parco giochi e campi di bocce.
In largo Milano c'è la Biblioteca Civica Comunale, nata dalla ristrutturazione dell'ex Chiesa dei Canonici Regolari dell’Immacolata, caratterizzata dalla bellissima capriata in legno.
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Foto Mauro Demichelis
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Rielaborazioni grafiche su gentile concessione Comune di Andora
Elaborati grafici per gentile concessione Comune di Andora
DOVE SI TROVA / COME ARRIVARE
PALAZZO TAGLIAFERRO - UN PO' DI STORIA
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Il complesso denominato "ex Colonia di Milano", situato in località Pigna, di proprietà dei nobili Tagliaferro, presenta le caratteristiche tipiche delle dimore nobiliari di campagna di fine XVIII - inizio XIX secolo e nasce su un probabile nucleo preesistente.
Le prime notizie topografiche provengono dal catasto napoleonico nelle lingue francese ed italiana. L'intera area sorta quindi nella sua composizione attuale dopo il periodo napoleonico, comprendeva una tenuta originariamente composta dal "palazzo", dal "refettorio", da fabbricati minori e da un'estesa pertinenza agricola.
Nel 1894 il complesso passò da Angiolina Tagliaferro a Cesarina Gancia, la quale lo vendette all'Ing. Pietro Grea. Attraverso ulteriori passaggi di proprietà (1918 Davide Amoretti), nel 1932 l'intero complesso venne ceduto al Comune di Milano, che lo trasformò in una Colonia con la denominazione "Colonia Martini" o "Colonia Ancilla".
Dal 1960 al 1975 il Comune di Andora usò il Palazzo come Scuola Media.
In seguito, l’assenza di manutenzione portò il Palazzo a un notevole degrado che lo rese inutilizzabile.
Nel 2001 il Comune di Andora ne divenne proprietario e nel 2004 iniziò un impegnativo e complesso lavoro di restauro e di recupero di tutta l'area per riconsegnarla alla città con l'obiettivo di farne uno spazio di aggregazione culturale, didattico e ludico (l’intervento di restauro sarà completato nel 2010).
I lavori iniziarono con la chiesa dei Canonici Regolari dell'Immacolata (Congregazione religiosa a cui apparteneva Padre Raphael Biehler (1), per tanti anni amato curato della Chiesa di San Giovanni Battista), situata sul fianco dell'immobile principale, che nel 2007 è diventata sede della Biblioteca Civica Comunale (in sostituzione della precedente sede nella “Villa Laura”).
La capriata in legno, che costituisce la struttura del tetto della chiesa mirabilmente intarsiata (uno dei rari esempi nel ponente ligure), è tutto ciò che rimane della sua funzione passata.
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PALAZZO TAGLIAFERRO - IL RESTAURO
(Mario Vassallo)
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L’intervento di restauro dell’intero complesso inizia nel 2004, con gli atti amministrativi che gettano le basi di un recupero storico – architettonico di un importante patrimonio sul territorio andorese e sarà completato nel 2010.
ll restauro del Palazzo Tagliaferro ha interessato tutta la struttura che si sviluppa su quattro piani fuori terra con una superficie ciascuno di circa 360 mq.
Il complesso fu edificato presumibilmente alla fine del secolo XVIII, su probabili preesistenze, come si è desunto dalla lettura dei caratteri stilistici del palazzo, quali il prospetto principale simmetrico, i corpi laterali leggermente avanzati scanditi da una orditura di lesene in stile ionico concluse da cornici modanate in stucco e, all’interno, lo scalone a volta, alcuni capitelli pensili ed i grandi vani a volta al piano nobile.
Il palazzo, concepito secondo un progetto unitario, ha pianta regolare a forma di “C” e impianto volumetrico costituito da un corpo rettangolare a 4 piani con due ali laterali leggermente avanzate, sviluppate su soli 3 piani. Il rapporto di altezza tra i piani è gerarchizzato per la presenza di un mezzanino e di un piano nobile.
Le strutture portanti verticali sono in muratura continua mista in pietra e mattoni; gli orizzontamenti sono costituiti da volte lunettate ed a crociera al piano terra e da solai lignei con volte in canniccio al piano nobile ed al secondo piano.
Prima dei lavori la cappella si presentava in un cattivo stato di conservazione con sporco generale, polvere sedimentata, incrostazioni, ridipinture, vernici soprammesse, colore distaccato, presenza di efflorescenze saline, crepe, fessurazioni e tracce di umidità.
Il modellato in stucco e l’intonaco dipinto erano interessati da una ridipintura generale di un precedente intervento.
Le dorature e le argentature, visibili nelle cornici, nei capitelli e negli elementi in stucco, risultavano annerite, polverulente ed ormai molto decoese.
Al piano 2, “piano nobile”, le stanze si presentavano in un pessimo stato di conservazione e degrado, maggiori rispetto alla cappella, con soffitto e pareti altamente degradate.
Erano visibili solo poche tracce di una decorazione più recente, lungo i lati della stanza, mentre la parte centrale del soffitto dipinto era ormai caduto.
Era visibile un intonaco antico molto degradato, interessato da tracce di umidità, efflorescenze saline, muffe, crepe e fessurazioni.
Nella parte bassa, in seguito alle stratigrafie, si sono evidenziati diversi strati di pittura lavabile prima di arrivare all'intonaco dipinto.
Nella stanza adiacente si leggeva solo una parte della fascia decorativa, mentre nella parte centrale parte dell’intonaco era ormai caduto.
Le pareti erano ricoperte da una ridipintura di pittura lavabile bianca; al di sotto si trovava uno strato di intonachino giallo e sotto ancora si vedevano due strati di decorazioni, una più recente ed una più antica.
La facciata si presentava in un cattivo stato di conservazione, con sporco generale sedimentato, macchie annerite, muffe, crepe e fessurazioni, distaccamenti e materiale organico (guano).
Gli elementi in stucco intorno alle finestre, quali cornici, cornicioni e capitelli, erano abrasi, polverulenti e ricchi di mancanze strutturali.
Nel corpo centrale è stata ripristinata la meridiana che inizialmente si presentava ormai dilavata quasi illeggibile ed è stato ripreso anche lo stemma.
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MUSEO DI STORIA NATURALE "LUCIANO DABROI"
(Mario Vassallo)
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Luciano Dabroi, cittadino andorese, scrittore e studioso, dedicò gran parte della sua vita alla ricerca ed alla raccolta di minerali tra i quali una mirabile scelta di quarzi di provenienza ligure e piemontese.
Oltre ad una ricca varietà di quarzi tramoggiati, si possono ammirare campioni elbani di Brosso, rodingiti, piriti e rose del deserto che sono stati interamente catalogati ed etichettati da un gruppo di volontari con nome, origine e provenienza. I minerali e le conchiglie sono conservati in moderne vetrine illuminate che ne mettono in risalto gli straordinari colori ed i magici riflessi.
L'allestimento delle sale è stato realizzato con la consulenza del dottor Franco Scarpati dell’Associazione Archeologica della Provincia di Savona.
Il museo offre quindi un vero e proprio percorso didattico per gli studenti, con numerosi laboratori destinati agli alunni della scuola primaria e secondaria e per gli appassionati.
Ad aprile 2017 è stata inaugurata la nuova sezione espositiva allestita con gli esemplari mineralogici provenienti dalla collezione "Harmen Schipper", che andrà a impreziosire ulteriormente il patrimonio museale esistente.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla magnanimità e all'amore per Andora della famiglia Schipper-Varaldo, alla professionalità di Christine Enrile e al paziente lavoro di catalogazione dell'Università di Genova.
All'interno delle varie sale è contenuta anche una preziosa raccolta di fossili, opera del concittadino andorese Pietro Frau.
Attualmente, nel piano del museo mineralogico è allestita un’area destinata al grande scopritore, archeologo, studioso Thor Heyerdahl (3) che scelse Andora come sua dimora (Colla Micheri).
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MUSEO DI STORIA NATURALE DOTT. LUCIANO DABROI
Foto per gentile concessione Comune di Andora
I PERSONAGGI
(Mario Vassallo)
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PADRE RAPHAEL BIEHLER
Semplicemente Padre Raffaele, nell’affetto dei suoi parrocchiani, che chiamava figli e figlie.
Per ricordarlo, usiamo le poche righe scritte nella nota che descrive l’intitolazione della strada in suo nome, come riportata nella delibera di Consiglio Comunale del 1974.
Prelato, nato il 17/08/1875 a Soultz nell'Alsazia, venne ordinato sacerdote il 23/02/1902 nella Congregazione dei Canonici Regolari dell'Immacolata.
Venuto in Italia con la Sua comunità religiosa nel 1909 si stabilì nel convento della Pigna in Andora (attuale Palazzo Tagliaferro).
Nel 1913 l'allora vescovo di Albenga Mons. Giosuè Catarossi, lo chiese al priore come vicario coadiutore del parroco di Andora San Giovanni, sacerdote Marchiano Tommaso, anziano ed ammalato.
Svolse il suo Ufficio di vicario fino al 1926 quando, uscito dalla congregazione fu incardinato nella diocesi di Albenga e nominato titolare della prevostura di San Giovanni Battista.
Da allora trascorse la sua lunga ed operosa esistenza facendo sempre del bene a tutti, profuse i tesori del suo grande cuore soprattutto nel confessionale, perla del suo ministero.
Fu per un certo tempo maestro elementare quando mancavano le classi IV e V.
Fu iniziatore ed organizzatore della Banda Musicale "San Raffaele", che con la sua scomparsa doveva diventare comunale.
Restò sulla breccia, com'era suo proposito ripetutamente espresso, sino alla fine, finchè le forze lo sostennero.
Concluse il suo ministero la mattina del 06/07/1960 alla età veneranda di 85 anni e le sue spoglie riposano nel Cimitero di San Giovanni in Andora.
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LUCIANO DABROI
Luciano Dabroi (Borgata Ca’ Bernèi, Frazione Rollo, 28 febbraio 1933 – Savona 3 dicembre 2003), cittadino andorese, scrittore e studioso, si è diplomato in agraria all’Istituto C. Gallini di Voghera e laureato in Economia e Commercio all’ Università di Genova.
Ha lavorato alcuni anni in Argentina come amministratore di una azienda agricola.
Ritornato in Italia si è dedicato all’ insegnamento ed ha aperto uno studio di amministrazione di stabili.
Pensionato, ha ripreso a lavorare all’estero in Tunisia come consulente e collegamento tra i progettisti tunisini di un grande complesso ad Hammamet ed i tecnici francesi progettisti del porto annesso al complesso.
Negli ultimi anni ha svolto lavori di prospezione in Costa d’Avorio, nelle concessioni forestali governative ad imprese italiane per il taglio e l’esportazione di legname pregiato.
Collezionista di minerali e conchiglie, nutriva l’aspirazione di donare le sue collezioni al Comune di Andora perché, in sede adatta, fosse costituito un museo di scienze naturali.
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THOR HEYERDAHL
Thor Heyerdahl (Larvik, 6 ottobre 1914 – Colla Micheri, Andora, 18 aprile 2002), antropologo, esploratore, regista e scrittore norvegese.
Biologo, specializzato all'Università di Oslo in antropologia delle isole del Pacifico, fu famoso per la sua attività da archeologo, mettendo in discussione le teorie contemporanee sulla diffusione umana via mare sul pianeta, organizzando ardite navigazioni con natanti rudimentali per dimostrare la possibilità di viaggi transoceanici in epoca antica.
I suoi progetti si basavano su precise documentazioni storiche o protostoriche ed erano eseguiti con l'aiuto di maestranze indigene abili in lavorazioni simili a quelle antiche, utilizzando materiali poco noti e ritenuti inaffidabili, quali legno di balsa, papiro e giunco.
Tra le sue campagne e spedizioni:
- 1939: Columbia Britannica;
- 1947: Kon-Tiki (Perù e Polinesia);
- 1952: Isole Galapagos;
- 1955: Rapa Nui (Isola di Pasqua);
- 1969: Ra;
- 1970: Ra II;
- 1977: Iraq;
- 1981-1984: Isole Maldive;
- 1986-1987: Rapa Nui (Isola di Pasqua);
- 1988: Perù;
- 1992-1995: Isole Canarie;
- 2002: Mare d’Azov, Russia.
Tra le numerose onorificenze e premi ricevuti:
- il 21 giugno 1965, su iniziativa del Presidente della Repubblica Italiana, fu insignito del titolo di Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana;
- nel 1952 ricevette l’Oscar per il migliore documentario “Kon-Tiki”;
- nel 1972 fu candidato all'Oscar per miglior documentario “Ra (The RA Expeditions)”.
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IL PROGETTO DEGLI ANNI '60 - '70 DEL NOVECENTO
(Mario Vassallo)
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Verso la fine degli anni '60, nell'ambito di interventi di edificazione di complessi immobiliari, con progettazione dell'Arch. Sergio J. Hutter, venne proposta ed in parte approvata la sistemazione generale dell'area comprendente anche Largo Milano ed i relativi edifici storicamente presenti.
Secondo la progettazione effettuata, del complesso "storico" edificato sarebbe stata salvata la sola Villa Tagliaferro (odierno Palazzo Tagliaferro).
Tutti gli altri preesistenti fabbricati di contorno (compresa la ex Chiesa dei Canonici Regolari e dell'Immacolata - odierna Biblioteca Comunale) sarebbero stati sacrificati per la creazione di un nuovo complesso insediativo articolato in forma circolare, al cui centro mantenuta Villa Tagliaferro, integrato con la viabilità stradale costituita da via Cavour e dalla Statale Aurelia.
La soluzione realizzativa ideata avrebbe dovuto creare un collegamento diretto tra l'Aurelia ed il livello sottostante il Cavalcavia, mediante l'inserimento di scalinate (per il superamento e collegamento dei diversi livelli altimetrici) ed un piano negozi porticato al piano primo dei fabbricati circostanti Villa Tagliaferro, direttamente accessibile dal piano viario della via Aurelia.
Tale progetto venne attuato solo per i corpi di fabbricato a monte dell'intervento "circolare", che rimarranno comunque incompiuti rispetto al complesso originario.
Negli anni immediatamente successivi (fino ai primissimi anni '70), da parte di alcuni membri dell'Amministrazione Comunale fu avanzata e sostenuta la proposta di proseguire la via Cavour con l'eliminazione di Villa Tagliaferro (!), spostando la Sede Comunale (Municipio) presso l'odierna Caserma dei Carabinieri, realizzando un parcheggio al posto dell'attuale Parco delle Farfalle.
Grazie ad opposizioni civiche e politiche interne ed esterne agli ambienti amministrativi, tale proposta sarà evitata, permettendo il mantenimento di edifici storici che rappresentano un odierno importante punto di riferimento andorese.
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PROGETTO SISTEMAZIONE LARGO MILANO - FINE ANNI '60
Elaborati grafici per gentile concessione Comune di Andora
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